Sembra incredibile, ma in questo nostro buio mondo fatto di pietra e acqua – thanks to Fabrizio Ardito – ci sono molti loschi individui che, non avendo usato il loro nobile fiato per risalire pozzi lo investono in vuote polemiche; delirante poi che tali polemiche siano sempre su questioni puerili quali “grotta mia, grotta tua, gruppo mio, gruppo tuo“.
Per fortuna raramente queste squillo della speleologia osano varcare i confini delle lande ipogee, e basta trovarsi in buona compagnia durante una “punta” per dimenticarli.
Siamo in otto sabato mattina in piazzale a Sella Nevea, ed è la prima volta che vedo così tanti speleo triestini in partenza; forse è possibile perchè tra tanti che siamo solo due fanno parte di un Gruppo Grotte… insomma, una muta di speleo randagi.
Aldo, Lorenzo, Rocco, Tom, Andrea, Wanda, Seba ed io; carichiamo all’inverosimile il Patrol e lo parcheggiamo comodi sotto le pareti del Bila Pec. Mentre aspettiamo gli altri, due di noi vanno a riattrezzare il pozzo Cascatelle, un ascensore di 180 metri; l’ingresso in parete dell’ abisso Rollo è stupendo almeno quanto evidente – chissà quanti avranno commentato quanto fosse ovvio che lì ci fosse una grotta! Certo, probabilmente gli stessi che adorano etichettarle..
Dalla Piazza D’Armi che costituisce l’ingresso si percorre un meandro e ci si ritrova all’imbocco del primo pozzo, che quei pazzi di Lollo e Rocco – animati dal sacro fuoco dell’esplorazione – avevano sceso la prima volta con le mezze corde, le tikkine e la roba d’arrampicata. Quaranta metri più sotto è in agguato “la Bastarda”, un buchetto allargato a scarponi da cui tira un’aria potente, stretto e a curve, il massimo se sei grosso e lungo. Mi tolgo tutto e scivolo oltre con l’eleganza di un emendamento della Lega.
Pozzo, meandro, pozzacchione, siamo sul 180. Splendido, soprattutto quando Lollo mi comunica che c’è davvero poca acqua su questo pozzo che solitamente butta giù umido. Ritroviamo Wanda e L’Animale alla base, sistemano le corde e così io, Lollo e Tom li superiamo per allestire il campo base. Meandro bastardo, P40 e siamo al livello delle gallerie, un labirinto di meandri, arrivi e camini, tutto decorato da cornici di massi instabili… Magnifique!
Ci si incastra in frana e arriviamo al Campo Base a -400; con un’oretta di lavoro – e la consulenza di Andrea – realizziamo un veliko spazio isolato. Rapido giro di sacchi e ci buttiamo in esplorazione.
Rocco, Lollo e Wanda l’ultimo giro si erano fermati poco più sotto, siamo in zona ricca; qui si erano fermati gli ungheresi in esplorazione dal Gortani, qui continuano loro! Meandro, pozzo, meandro allagato, condotta circolare diametro 35 centimetri – che figo col sacco trascinarsi in questo budello – e atterraggio sulla forra dei miracoli, un meandro largo al massimo 1 metro, acqua che scorre e alto fino ad una ventina di metri. Ribattezzato “Mago Della Pioggia“ scateno una piena aprendo le chiuse, ed il pozzo alla fine della forra viene denominato “Pozzo del Furetto“ per la velocità con cui Lollo lo risale temendo di farsi la doccia – ma è solo rumore.
Proseguiamo evitando gli attivi e traversando su condotte fossili (ma non troppo, anzi, niente affatto!). Le corde cominciano a pesare poco nel sacco, ed iniziamo ad economizzarle per guadagnare metri. Poi l’arrivo: siamo a -585 su un sifone, pensile probabilmente… Iniziamo in due a rilevare mentre gli altri raccolgono il materiale e controllano altre prosecuzioni, ma presto ci avviamo tutti verso il campo base.
Un pò di roba calda, un’ oretta di sonno e siamo pronti ad uscire.
Se uscire dal meandro in un pozzo è scomodo, rientrarci è delirante, ma si fa; respiro tranquillo solo dopo la strettoia a meno 40 che oltrepasso togliendomi tutto meno la pelle. Fuori ci aspettano gli altri, e nell’attesa beneficiano di una lezione pratica sull’ipotermia.
Beh, Lollo e Rocco portano a casa un bel risultato: superpunta, supersquadra, superesplorazione. Sto delirando!? Sono inutilmente vanaglorioso!? E chissenefrega, senza entusiasmo i sacchi non si muovono in meandro!
Forza muli avanti cussì!
Congratulazioni!
Dove incontra le due grotte?!???
Gortani parte vecchia (2004, esplorazione ungherese):
https://picasaweb.google.com/108324946998642565295/Canin#5560653590053751314
2 su 8…beh calcolando che GC è un gruppo “virtuale” e un’altra persona fa parte di un gruppo ufficiale ancora solo per pochi giorni….zero su otto! Magnifico!
cossa gavessi dà per veder Giusto in quei strenti!!
…Già, un po’ come l’idillio tra l’elefante e la topolina…. ah ah ah!!!