Toni ed Elisa oggi rimangono all’esterno, credendo di crogiolarsi al sole ma beccandosi invece un temporale coi fiocchi… In grotta prosegue frenetica l’attività, c’è veramente tanto da fare. Al mattino, dopo averli rilevati con Potle, inizio il disarmo dei camini per recuperare materiali preziosi da usare giù. Celly e Zdenka scendono il p.15 e, nonostante sino all’ultimo metro si speri, anche stavolta niente… base, frattura nella roccia e strettoia che termina in frana… Zdenka arrampica camini in libera e si infila qua e là, sotto e sopra. Pippo e Bonni si dedicano con gioia e dedizione ad eliminare i punti di domanda rimasti nelle parti più strette ed impestate della grotta. Pippo perde un appiglio su un saltino sotto la Sala del Collettore e scopre all’istante di non saper volare, cadendo di schiena e guadagnandosi un paio di ematomi giganti. Edox supportato da Phil smazzetta come un forsennato in strettoia nel meandro sopra la Sala del Collettore, centrando indifferentemente roccia e dita. Pippo resuscitato e Bonni forzano allora la strettoia smazzettata da Edox ma guadagnano solo una decina di metri prima di essere fermati definitivamente da fessure millimetriche. Al pomeriggio Celly mi dà il cambio e rileva con Potle, io esploro con Edox.
Le possibili prosecuzioni diminuiscono sempre più mano mano che le strettoie vengono vinte ed i massi sbriciolati; poi però ne troviamo altre nei posti più impensati… Di sera, tornando verso l’uscita, vedo Celly e Potle sbucare dal nulla rilevando attraverso l’ennesimo bypass, mentre a pochi metri di distanza Pippo, Bonni ed Edox si infilano in un pozzetto appena disostruito tra la parete ed un macigno minacciosissimo, bloccandosi poco sotto su di un’ostruzione con aria su pozzo inesplorato. Non ne possiamo più di freddo e frane, ed usciamo, accolti dalla pioggia battente. Evviva! Raggiunto il campo ci comprimiamo tutti nella “cucina” per banchettare sotto un carezzevole stillicidio. La vicinanza coatta non giova ai rapporti tra Celly ed il logorroico Phil, e la comicità è assicurata! Stamani avrebbero dovuto raggiungerci Kubo, Lumo e Fede… probabilmente il maltempo li ha bloccati, pensiamo… Qualche ora dopo però, ormai in piena notte, dall’oscurità spunta improvvisamente un Lumo-mannaro, che dopo aver a lungo vagato tra le trincee è riuscito ad individuarci soltanto grazie al casino che facevamo… Dopo essersi portato in schiena una notevole quantità di carni da grigliata non sente ragioni, così, nonostante Odino mandi acqua con estrema generosità e non ci sia una molecola di legno asciutto nel raggio di alcuni chilometri, assieme a Tony “Bear Grills” riesce misteriosamente ed in poco tempo a tirar su un signorile falò: cevapcici e costine per tutti, tranne che per Pippo -soliti motivi ideologici- e la coppia Bonni-Zdenka, che inaspettatamente decide di comune accordo (ovvero decide lei per entrambi) che visto il tempo ottimale (continua a piovere a dirotto) si torna subito a valle. Di notte. Stracarichi di roba. Coi fulmini, che poi appena smette sale la nebbia. Eh già, tempo da streghe, appunto… a poco valgono le bestemmie di Bonni, guardiamo i due svanire nell’oscurità pensando che, tutto sommato, il bunker non è poi così male… Pippo una volta raggiunta l’amaca, indeciso se dormire fradicio o morire soffocato dal telo di plastica che avvolge il tutto, finisce per godere di entrambi i comfort alternandoli equamente per il resto della nottata.