Ad un mese di distanza dal primo fallito tentativo, eccoci di nuovo all’ingresso della Snežniška Grda Jama 2420 S (già Pozzo dell’Elmo 1019 Vg sul Duemila Grotte). Giusto stavolta si è ricordato di portarsi l’imbrago, e non dovremo ritornarcene sino a Trieste con la coda tra le gambe, dopo pietosi nonchè improbabili tentativi di auto-costruzione di cosciali con fettucce e cordini di infimo diametro che lo rendevano più simile ad una lardosa luganiga che ad uno speleo…
Altra vistosa differenza rispetto all’uscita di un mese fa, il vento gelido e la neve. Quest’ultima assai pittoresca, indubbiamente, ma anche granulosa e pronta a trasformarsi istantaneamente in liquido pantano sotto alle ruote del Patrol.
Signori si scende! Arma Giusto. Come spesso accade in queste zone sperdute, realizziamo ben presto che coloro che ci hanno preceduto erano verosimilmente dotati di ali (beati loro!) oppure di corde indistruttibili che non necessitavano affatto di noiosi frazionamenti… Il trapano entra quindi in azione, e ben presto anche questa verticale viene dotata di un armo decente nonchè inossidabile, a vantaggio delle future generazioni di speleo.
Il vasto pozzo è inaspettatamente bello, con pareti levigatissime e forme del tutto tondeggianti e sinuose: nulla a che fare con l’ambiente severo ed eroso che ci eravamo aspettati varcando il pittoresco ma franosissimo ingresso. La profondità? Ancora un mistero. Tra errori di trascrizione catastale e fantasiosi racconti di sedicenti esploratori, non ci abbiamo capito molto tranne che è fondo… le opzioni vanno dai 99 metri del Duemila Grotte ai 191 del Catasto Sloveno, passando per i 162 del rilievo visto su Naše Jame. Abbiamo corda in abbondanza (il buon Giusto, si sa, non è contento se non percepisce come minimo una ventina di chili sotto all’imbrago… beata gioventù…), e comunque le pietre che cadono ci fanno stimare 120/140 metri. Non ci siamo sbagliati di molto, e dopo circa 135 metri di goduriosa verticale siamo sul fondo. Da qui partono due distinti pozzetti ciechi che portano alla massima profondità. Notiamo anche una evidente prosecuzione, ma titubiamo…. è VERAMENTE evidente, e si decide che non vale la pena verificarla: “E’ impossibile che nessuno l’abbia notata, inutile controllare” è la comune e definitiva sentenza. Rapido “selfie” e si riparte, vista la temperatura per niente confortevole.
Giusto schizza verso l’esterno, come solo un assiduo frequentatore delle profondità caniniche sa fare; io lo seguo a ruota, disarmando. In breve siamo all’esterno, svestizione & rapida merenda e poi via verso casa. Da un successivo colloquio con speleo locali, scopriremo che: “Prosecuzione? Quale prosecuzione??”. Ebbene si, ci toccherà tornare: anche sul rilievo non ve n’è traccia alcuna. E’ proprio vero che, in grotta, non bisogna mai fidarsi delle apparenze… Nulla è scontato. E va bene così, cribbio!
We are planning to visit the cave next weekend. Do you remember how many rebelays are there an how much rope is needed as there is no information in the official documentation.
Cheers
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Bye