Fernanda 5 stelle (Loch Kozicy)

Autostrada A23, sono le 7 di mattina e sto guidando per andare sul Canin. Prima della stazione di Ledra guardo il cavalcavia e leggo una enigmatica scritta a vernice nera: “A Fernanda 5 stelle !!!” Guardo Giusto e attacchiamo a ridere … chi è Fernanda? Ma soprattutto che avrà fatto per ispirare una scritta così entusiasta? E’ un gesto di un mitomane o uno spudorato slogan elettorale? Non lo sapremo mai.

Alle 8 siamo all’Agriturismo della Val Raccolana dove ci incontriamo con Bonni e Zdenka reduci da una nottata all’addiaccio dopo essere arrivati là direttamente da Novo Mesto dove hanno passato il sabato assieme al Soccorso Speleo Sloveno. La notte è piovuto. Non sono nel pieno delle energie, ma lentamente – e iperprofessionali – si mettono in carreggiata. La nostra meta sconosciuta è Loch Kozicy: cavità esplorata dai Polacchi per l’ultima volta nel 2003 (10 anni fa!). Ci attendono minimo 2 ore di sana camminata e un’afa materna ed avvolgente ci abbraccia dal primo momento in cui indossiamo gli zaini. Io e Giusto davanti, Bonni e Zdenka dietro assieme a Rip. E’ dura … arranchiamo. Sembra di stare nella selva di Ocotes in Messico. Le 2 ore diventano 2,5 poi 3. Rip inizia a guaire quando inavvertitamente si ferma a cavallo di un pino mugo che gli solletica gli zebedei: una scena spassosissima che non dimenticheremo facilmente! Siamo cotti (chi PIU’ chi meno …), ma la fortuna ci arride e grazie alle indicazioni di Gianni riusciamo ad individuare al volo l’ingresso alla base della parete e ci caliamo rocambolescamente all’interno con gli zaini per rifocillarci.

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E’ l’una! Orrore.  Mentre ci guardiamo negli occhi e mastichiamo un tozzo di pane “spagirico” decidiamo il piano d’azione. Il tema è “semplice”: nei rami finali di Clemente abbiamo intercettato degli spit, logica vuole che siano quelli dei Polacchi scesi dalla soprastante Loch Kozicy quindi ripercorreremo la grotta cercando la giunzione. Non esiste un rilievo, abbiamo potuto solo visionare i dati della poligonale polacca (UNA POLIGONALE). Si parte alle 14. Abbiamo solo 4 ore prima di dover uscire per ritornare a valle senza dover usare la luce delle nostre frontali. Logica vuole che si possa fare pochissimo, ma chissà una botta di fortuna, magari è tutta una condotta-galleria larga e comoda … non ci resta che andare a vedere: Giusto e Zdenka si infilano per primi con il materiale d’armo mentre io e Bonni seguiamo per il rilievo e foto.

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Cavernetta, meandrino, curva, meandrino, pozzo:  AHI. Giusto e Zdenka stanno già risalendo disarmando e non riusciamo a rilevare nulla, però ci assicurano che si tratta di un pozzo cieco sui 30-40 metri inframmezzato da uno scivolo … niente di che. La via del fondo è un’altra. Vabbè penso, tanto lo scopo è la “poligonale principale + giunzione” e si prosegue traversando il pozzo. Gli armatori ci staccano. Io mi sento poco bene e devo “appartarmi”. Bonni se la ride e io lo apostrofo con un “ride bene chi ride ultimo!” (purtroppo verrò esaudito). Riprendiamo il rilievo della galleria, condotta, condotta bassa, bassissima, proseguiamo gattonando nel fango … porc! Meandrino che sfonda, saltino, altro saltino e ci affacciamo ad un pozzetto di una diecina di metri bello comodo. Sono già le 17.30. Giusto e Zdenka ci aspettano di sotto. Noi li raggiungiamo e fissiamo il caposaldo della battuta. Ci mettono al corrente che il pezzo successivo è un delirio di gallerie e pozzetti che si rincorrono in un labirinto … altro che meandro unico e giunzione dopo circa 300 metri! Questa volta abbiamo rilevato circa 150 metri, trovato un pozzo cieco che non risultava esserci e il bello deve appena venire: non si capisce dove si debba andare. Più di quanto fatto oggi non si può. STOP. Usciamo. Alle 18.30 siamo pronti a ritornare a valle sul consueto circuito da tarzaning. Di nuovo io e Giusto  davanti,  Bonni , Zdenka e Rip dietro, sempre più dietro … sempre più zitti … zittissimo Bonni.  Ride bene chi ride ultimo … mai parole furono più profetiche. Arriviamo al parcheggio a pezzi, Rip compreso. Si scherza sul nostro scarso allenamento, ma abbiamo il fisico provato duramente. Ci salutiamo, ognuno ritorna per la sua strada. Zdenka si mette alla guida della Toyota mentre io giro la chiavetta nel quadro di accensione e guardo sornione Giusto (l’unico in piene forze). Sparo:” ora ci vorrebbe proprio una bella Fernanda 5 stelle …”. Sipario.

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