Per questo sabato Giusto propone un’uscita in Canin, ma viste le “meravigliose” previsioni meteorologiche riesco a convincere il terzetto (il proponente, Toni e la new entry Stefano “Herbalife”) ad un gioco di simulazione tipo foresta pluviale nel “Piccolo Borneo” nostrano. L’obiettivo è forzare le strettoie nei due pozzi individuati la volta precedente nel Collio occidentale.
Ci incontriamo quindi come di consueto alle 8 a Prosecco, sotto una fastidiosa pioggia che ci affiancherà con scrosci più o meno intensi tutta la giornata. Arrivati in zona, Giusto trova un fangoso sterrato che ci porta comodamente a qualche centinaio di metri dagli ingressi. Per raggiungerli ci si fa strada a machetate fra un groviglio di felci, liane, rovi …..un oceano verde di rigogliosa vegetazione.
Giusto e “Herbalife” scendono il comodo pozzo da 8 metri armati di punta e mazza. Ad un metro dal fondo continuano il lavoro di ampliamento della strettoia cominciato qualche settimana fa da Edox ed il sottoscritto. Le pietre lanciate dopo lo stretto “battano”almeno una decina di metri.
Toni arma il vicino e più angusto pozzo da 10 metri con fix. Anche sul fondo di questo è richiesto un lavoro di allargamento per scender la successiva verticale interna stimata sui 7/8 metri.
Aspetto fuori con gli aggeggi da rilievo attendendo notizie dal fondo delle due vicine grotte.
Giusto, passato oltre la strettoia, scende il secondo pozzo e chiede altra corda. Bene! Abbiamo solo il tiro da 40 utilizzato da Toni. Gli tocca disarmare (alla fine risultera tutto inutile) e passare la cima dall’altra parte. A questo punto il reo confesso ammette che è sceso gli ultimi metri in libera trovando il fondo occupato dai soliti detriti che al momento precludono ogni prosecuzione. Risale e va dar manforte a Toni e “Herb” nell’altro pozzo.
Dunque tocca a me: armato di matita e Distox raggiungo il fondo sui “delicati” armi naturali inventati da Giusto. Il pozzo terminale è in forte erosione, costellato da lame instabili affilate come rasoi. La verticale si divide a 6 metri dal fondo. Scendo quello più profondo. Qui, una flebile corrente d’aria in uscita mi persuade per un breve scavo tra i detriti, s’intravede nero …ma è troppo stretto e desisto. Il rilievo corre veloce. Risalendo sono accompagnato dal ritmo delle smazzetate sulla calcarenite nella limitrofa cavità nel tentativo dei tre compari di ampliare la strettoia a -10.
Verso le 15 usciamo tutti, completamente infangati sotto una debole pioggia. Le ultime energie le dilapidiamo per una piccola battuta di zona in mezzo alla “giungla”, ottimo espediente per sfangare un po le nostre sporche tute. Giusto riesce a scoprire una piccola cavità sfondando in parte il tappo di fango che ne ostruiva l’ingresso…tipo trappola Việt Cộng.
Al rientro mitica sosta in una “frasca” del Collio: ottimo vino e ricco piatto.
Gran finale a calcio ballila: Potle & Toni vs Giusto & Herbalife 2-0