Si cerca di fissare qualche attività nel week end pasquale. Molti sono occupati, ma alla fine 3 irriducibili si accordano: Kubo, Edox e Pippo decidono di tentar la sorte nel novello Cunicolo Vasilio.
Lunedì di Pasquetta il ritrovo è fissato alle 10 in Napo. Stavolta Pippo giunge col suo autista Edox (e magico Mahindra) ed io sopraggiungo non appena loro finiscono di parcheggiare. Apro il finestrino ed esordisco con un simpatico “Pippo fammi un sorriso” poi vista la reazione dell’interpellato decido di non insistere… Edox da par sua se la ride alla grande (il perchè lo sa chi deve saperlo). Fa freschino rispetto all’anticipo di primavera dei giorni scorsi e scendiamo velocemente all’ingresso. La masiera è stupenda il meteo pure: sole e cielo limpido un pò ventilato. Ci cambiamo d’abito e prima di iniziare scatta una magica “kubik” mou per tutti. Pippo si stupisce alla vista del piede di porco “mignon” che sfoggio con orgoglio poi scatta la spartizione dei compiti: Edox a metà cunicolo a far da deviatore umano, Pippo in scavo avanzato ed io fuori a tirar su taniche di risulta da scavo.
Alle 11.00 iniziano i giochi. Per 2 ore filate si prosegue nel disgaggio di pietrame, terra e qualche pietrone nel mezzo monetine per un totale di 4 euri e 5 centesimi sparsi presumibilmente dal magico Potle il giorno del rilievo in maglietta e jeans. Ce li berremo alla sua salute a fine giornata.
Alle 12.30 stop. Io ne approfitto per sistemare in modo acconcio il materiale estratto, mentre i 2 irriducibili hanno ragione di un paio di spuntoni in roccia viva che restringono il passaggio areato.
Ore 13.00 fischia la sirena. Si mangia. Edox ci appaga con lattine Lasko fresche e con “titola pasquale” che mixa in modo orrifico ad una manzotin. Ci si sollazza un pò. Panorama stupendo sul Golfo assolato. Qualche vela sfrutta la brezza passeggera. Che pace.
Stop al cazzeggio!
Ore 14 si ricomincia con lo stesso schema. Dopo una mezz’oretta cala una strana quiete dall’interno. Poi una voce di una tranquillità estrema chiama “Kubo cambite e scendi che Pippo xè passà oltre … Continuaaa!” Non me lo faccio ripetere e mi cambio d’abito. Indosso il casco e scendo.
Raggiungo prontamente il punto di scavo da me toccato la volta precedente: il cunicolo concrezionato scende un pò restringe, ma si orizzontalizza. Mi imposto e mi infilo di piedi. La strettoia dà su un saltino di un paio di metri poi continua a meandro discendente a saltelli per giungere in un allargamento della galleria che si orizzontalizza allargandosi intasata di terra tanto asciutta da sembrare sabbia. Aria tanta, in fondo al riempimento di terra. Scatta lo scavo a mani nude e zappetta. Ingoiamo polvere in quantità esorbitanti, ma appena ci si ferma tempo un paio di minuti l’aria torna cristallina. Ci alterniamo. Terra, polvere e terra. Qualche sassolino. No frane. Piccole ossa sparse. Poi un cranio presumibilmente di gatto. Infine Edox incappa nell’imprevedibile. Tasta. Rimira. Osserva poi ci fa:
“UN OSSO DI SEPPIA”
Eh?!?! Non gli crediamo fino a quando non ce lo passa: un osso di seppia ed anche di discrete dimensioni. Mistero. Proseguiamo lo scavo fino a localizzare una condotta in roccia viva con dimensioni infime e certo dolore se si proseguirà in futuro. Risaliamo. Felici. Abbiamo raddoppiato il rilievo fatto finora in due giornate soltanto. Raccogliamo un paio di asparagi nei pressi dell’ingresso poi malconci per lo scavo, ma vivi, andiamo all’Osteria. Ci gratifichiamo con un litro di nero con l’arancio e 3 pastecreme sponsorizzate dall’elemosina raccolta unita all’omaggio di un vecchio e caro amico compagno d’avventure che incontriamo per caso dopo anni: il grande Luca Martinis! Gran chiacchierate e risate con una mezza promessa a fare una rimpatriata underground. A proposito di seppie ci racconta di un episodio accadutogli sul lavoro: un cliente alquanto allegorico un giorno gli ha detto “gavè chele de totani?!?” Ed alla sua risposta divertita “forsi la intendi chele de granzo!” si è sentito rispondere ” ciò ma de pessi no te capissi proprio niente ciò!!!“
Abbiamo faticato a smettere di ridere: magari le troveremo alla prossima puntata di Vasilio!
Au revoirrrrrrr!
bravi ragazzi siete sempre al lavoro il lavoro nobilita vero ciaooo
“Pippo fammi un sorriso”…. facile per voi… el mio povero dente xè de qualche parte fora del buso de Gabrovizza… che dolor!!!!
Andè a zercarlo inveze de far tanto i spiritosi, forsi co’ un poca de colla…
me dispiasi…….pefò quanfe rifade fe gafemo faffo!!
Grandeeeee!!!!! Kubbo.
Per chi non è delle nostre zone:
Napo è il diminutivo di Napoleonica. Strada sterrata che da Opicina (Obelisco) porta a Prosecco. È usata in tanti spot pubblicitari, tipo quella della famosa marca Tedesca con stellina. Ah si, è anche i climbers la usano per le sue scoscese pareti di roccia calcarea vista mare.
Titola è un dolce tipico pasquale; treccia di pandolce con uovo sodo. Più buona a mangiarla che a descriverla. Fidatevi.
La grotta contiene anche dei graffiti particolari che per la loro espressione vanno visti dal vivo.
Ke la seppia abbia inizio!